Il ruolo della Nutraceutica e delle Terapie Integrate nella modulazione dell’infiammazione Cronica Sistemica

Parte 2

 

Come si determina la condizione di Infiammazione Cronica Silente

 

La cronicizzazione del processo infiammatorio acuto  è dovuta in genere alla mancata eliminazione degli agenti flogogeni; ma non è la sola modalità di insorgenza della flogosi cronica in quanto questa può essere tale fin dall'inizio a causa di:

  • determinate caratteristiche di alcuni agenti flogogeni ed in particolare la loro resistenza ai meccanismi di uccisione intracellulare;
  • la produzione preferenziale di citochine di tipo I.
  • la continua esposizione ad agenti stressogeni

Occorre dire che il processo infiammatorio coinvolge 2 ampi distretti: quello vascolare e quello connettivale-mesenchimale.

  • Le modificazioni vascolari consistono nei fenomeni di Vasocostrizione, Vasodilatazione, Iperemia (Calor e Rubor), Migrazione Leucocitaria, Formazione dell’essudato o Edema (Tumor e Dolor), Fagocitosi dei detriti cellulari.
  • Invece le modificazioni Connettivali consistono nel processo di allontanamento dei residui cellulari e tossinici impregnati nelle maglie del connettivo, o della cosiddetta Matrice Extra Cellulare (ECM). Tale passaggio segue l’alternanza ciclica del ritmo circadiano del Cortisolo e passa da una fase SOL (3-15)ad una fase GEL (15-3). Ossia da una fase di Demolizione e Smaltimento (SOL), diurna e governata dal Simpatico ad una di Riparazione (GEL), notturna e governata dal Parasimpatico.

Questo equilibrio, però, può rompersi per una serie di ragioni: ad esempio, per un trauma, infezioni virali o batteriche, insufficienza funzionale del sistema linfatico, eccessiva produzione di tossine dovuta ad errata alimentazione o all'assunzione di sostanze chimiche, ecc. Tutti questi eventi portano ad un aumento di scorie nel connettivo. E’ fondamentale per l’organismo che la matrice abbia una funzione in Sol efficiente e attiva per poter eliminare le tossine e le scorie. Quando l'organismo è particolarmente sovraccaricato, si mettono in moto meccanismi di detossicazione e drenaggio suppletivi, grazie alla produzione di alcuni enzimi (per es. la ialuronidasi) che producono uno stato continuativo di sol del connettivo (fase di smaltimento): questa fase, però, non dura più solo 12 ore, ma continua fino a quando non viene ottenuta una pulizia profonda e completa. Questa fase suppletiva prende il nome di Infiammazione; ed è quindi attraverso i meccanismi dell’infiammazione che la matrice connettivale si pulisce. Solo dopo aver espletato il drenaggio, riprende automaticamente l’alternanza Sol e Gel.  In questo caso la fase di riparazione della Matrice si riduce perché deve prevalere la fase di smaltimento. Tale fase di Simpaticotonia costante non può durare a lungo perché le fibre connettivali dovranno essere prima o poi riparate. Tuttavia, si assiste oggi al ricorso immediato all’assunzione di farmaci antiinfiammatori, cortisonici e antibiotici  o qualunque presidio farmacologico che miri alla soppressione del processo infiammatorio acuto. Tali presidi, seppure utili ad alleviare i sintomi, fanno virare subito dalla fase di SOL (fase  infiammatoria) a quella di GEL (stasi) senza prima che venga espletata la fase di pulizia. La gelificazione del connettivo non consente più alla  matrice di avere una fase Sol efficiente che, come detto, è quella in cui avvengono i processi difensivi dell’infiammazione. Le molecole tossiniche rimangono quindi intrappolate nella matrice e non potendo essere allontanate determinano una condizione di Stimolo continuo e quindi uno stato Infiammatorio Cronico.

Ebbene, tale condizione determina uno stato permanente di impregnazione di tossine e scarti cellulari che intasano la Matrice, l’alternanza delle due fasi e il perfetto funzionamento del connettivo. Insomma viene a crearsi una condizione di "brace sempre accesa e viva", pur avendo soppresso il Sintomo.

In tali condizioni il paziente non avverte più il fastidioso Sintomo, crede di star bene, ma in silenzio ha creato i presupposti per nuove recidive e cronicizzazioni latenti, oppure in maniera silente sta innescando i presupposti di patologie ben più gravi che si fanno strada in maniera subdola e che primi o poi si faranno sentire.

Quindi la cronicizzazione e l’instaurarsi di un processo infiammatorio silente può avvenire per:

  • Continua esposizione ad agenti stressogeni che non consente la completa fase di riparazione del connettivo ed il rispetto del ciclo del Cortisolo-Simpaticotonia-Parasimpaticotonia. In tale condizione si verifica una continua produzione di materiale tossico (Simpaticotonia costante) senza che il Connettivo abbia riacquistato la capacità di rigenerarsi.
  • Soppressione della fase Sol e progressiva gelificazione del Connettivo per uso eccessivo di farmaci Antiinfiammatori, Cortisonici, Antibiotici. In tale condizione di Parasimpaticotonia costante il connettivo non è in grado di smaltire e digerire i carichi tossinici e le citochine pro infiammatorie che comunque vengono prodotte innescando fenomeni lesivi e danni in altri distretti attraverso il circolo ematico.

Pertanto quando l’infiammazione si cronicizza il centro delle operazioni è nel tessuto connettivale e non più sul versante vascolo ematico, con una netta riduzione dell’allontanamento degli essudati purulenti che consentono all’organismo di avviarsi verso la completa guarigione. Intanto i Polimorfonucleati  Neutrofili vengono sostituiti da un infiltrato Macrofagocitario, Linfociti, Plasmacellule e cellule NK che secernono Citochine pro Infiammatorie e fattori di crescita che trasformano la sostanza fondamentale del connettivo in materiale Fibrotico e Sclerotico. Il processo cronicizzato rappresenta quindi il passaggio verso la compromissione funzionale del Parenchima dell’organo interessato e la successiva destrutturazione che porterà alla inefficienza dell’apparato.  

In conclusione. Ritengo sia fondamentale per la classe medica, ma anche per coloro che si occupano a vario titolo della salute e del benessere della persona, comprendere tali meccanismi di fisiopatologia, al fine di impostare una terapia integrata che tenga conto della modulazione anche del processo infiammatorio cronico e silente.