LA MIA FILOSOFIA
"Se non si capiscono le origini della malattia non si può pensare di guarirla"
"Le terrain c’est tout, les microbes ne sont rien." Louis Pasteur
Da anni ormai è consolidato l’approccio esclusivo degli effetti del processo morboso, grazie all’utilizzo indiscriminato e oltremisura, di una chimica di sintesi che attenua le manifestazioni sintomatiche di qualunque malanno. Devo comunque sottolineare, senza generare malintesi ed equivoci, l’indiscusso valore primario dei farmaci salvavita o del ricorso degli stessi quando si giunge a condizioni critiche o da codice rosso, ma pensare di risolvere ogni malanno o disturbo con la pillolina magica è completamente folle nonché dannoso. E’ noto che il nostro Fegato non è stato programmato per smaltire e detossicare l’organismo da una chimica "non self". Risulta fin troppo evidente che oggi si mira a curare la punta dell’iceberg, ma le cause sottostanti sono sempre lì, pronte ad innescare recidive e cronicizzazioni. E’ ora di risalire alle cause dell’insorgenza della malattia.
Io individuerei due livelli di approcci
- Agendo sullo stile di vita
- Agendo sui veri trigger point su cui si innescano le manifestazioni cliniche
LO STILE DI VITA
Inizio con un famoso detto: "Non si definisce pazzo chi tenta di fare cose nuove o adotta comportamenti nuovi per aspettarsi risultati diversi, ma è folle chi pensa di ottenere risultati diversi continuando a fare le stesse cose o adottando gli stessi comportamenti".
Lo stile di vita che le persone conducono riguardano: il modo di alimentarsi, il modo di pensare, il modo di reagire agli eventi negativi della vita, l’attività fisica, il modo di curarsi …, ebbene tali rappresentano il terreno individuale nel quale si possono sviluppare i germi della malattia e ivi proliferare se non si decide di cambiare il terreno.
- Alimentarsi in maniera errata o non consone al proprio pattern endocrino-metabolico crea le condizioni di squilibri endocrino-metabolico che conducono alle malattie del secolo: Obesità, Diabete, Patologie Cardiovascolari, Neoplasie.
- Pensare in maniera negativa e affrontare qualsiasi evento predisponendosi al peggio e gestendo ogni situazione come catastrofi e allarmismi prepara il terreno a disturbi dell’umore, del sonno, ansia e depressione. E’ noto che un atteggiamento mentale positivo determina una produzione endorfinica tale da ridurre la morbilità e addirittura la capacità di rendere più efficaci le terapie farmacologiche.
- La mancanza di attività fisica, anche lieve come il camminare 30’ al giorno o salire le scale a piedi, dovrebbe rappresentare la prima prescrizione che ogni medico dovrebbe effettuare. Non esiste alcuna controindicazione ed effetto collaterale per l’esercizio fisico.
- Se ci sono voluti, pertanto, anni e anni di comportamenti errati per innescare un processo morboso “come si può pensare di risolvere tutto con la pillolina magica, mantenendo però immutato il personale stile di vita?”
I TRIGGER POINT DELLA MALATTIA
Uno stile di vita non adeguato e disordinato , ovvero non allineato a quelle che sono le caratteristiche psiconeuroendocrineimmunologiche ed emozionali del paziente, può determinare una serie di alterazioni energetiche, biochimiche e micromolecolari che stanno alla base dei meccanismi eziopatogenici della disturbo sintomatico e quindi della malattia.
Io li definisco i veri TRIGGER POINT della malattia. Essi sono:
- Ossidazione
- Infiammazione
- Disbiosi
Pertanto, per ottimizzare un percorso terapeutico che miri al completo ristabilimento della persona e non solo limitandosi alla scomparsa della fase sintomatica, occorre comprendere quelli che sono i meccanismi eziopatogenici che sottendono all’innesco del processo morboso.
E’ ormai un dogma accettato da tutti i maggiori esperti e dalla comunità scientifica, nonostante si continui a lavorare sulla fase sintomatica, che il primum movens della malattia corrisponde
- al momento in cui cominciano a deteriorarsi i meccanismi di funzionamento delle membrana cellulare (permeabilità, fluidità)
- al momento in cui cominciano a modificarsi i meccanismi di neutralizzazione dei Radicali Liberi e quindi il conseguente indebolimento delle funzioni Mitocondriali connesse alla produzione di Energia
- al momento in cui si instaura una condizione di Disbiosi prolungata connessa con l’efficienza del microbiota intestinale nodo centrale dell’intero sistema PNEI.
- il tutto determina un’attivazione continua del MALT, alla base di una condizione di Infiammazione Cronica Silente o di Low Grade
In conclusione, qualunque iniziativa terapeutica non può prescindere dal tenere in considerazione la modulazione dei Processi Infiammatori Cronici e silenti, la gestione delle Ossidazioni Biologiche e il ripristino della Eubiosi intestinale senza dimenticare il trattamento del Terreno Diatesico-Costituzionale con l’Oligoterapia.
Dr. Maurizio Maresca
INTERVISTA